È stata una manifestazione rumorosa e pacifica quella del 27 ottobre, tanti i fischietti, le trombette, i coperchi di pentole e gli striscioni, molti i lavoratori delle Rsa e centri diurni che hanno manifestato davanti alla sede della Regione Toscana e in piazza del Duomo a Firenze.
Hanno aderito un cospicuo numero di associazioni rappresentative delle strutture e dei servizi di assistenza sanitaria, socio sanitaria, profit e non profit: Uneba-Toscana, Aret-Asp, Anaste, Arsa, Arat, Agespi, Confcooperative Sanità Toscana, Confcooperative-Federsolidarietà Toscana, AgciSolidarietà Toscana e Aiop.
La problematica portata in piazza è la difficoltà nel continuare a offrire servizi di assistenza dovendo fare i conti con costi sempre più alti e il caro energia. Mancherebbero circa 25 euro al giorno per ogni paziente, questa è la cifra indicata dagli addetti ai lavori per provare a fare fronte ai rincari e alle nuove spese. Non sarà semplice andare avanti in mezzo a questa crisi, un problema che diventa drammatico soprattutto per le strutture più piccole. Se non viene trovata una soluzione molte strutture rischiano la chiusura
Tanto per fare un esempio in una Rsa nel bimestre agosto-settembre le spese energetiche sono aumentate di circa 28mila euro, mentre i contributi previsti dal Decreto Aiuti Ter è di appena 1.200 euro. Le Rsa in Toscana sono 322, tra pubbliche, profit e no profit, e ospitano qualcosa come 12mila anziani. È difficile pensare a cosa possa accadere nell’immediato futuro. Un numero sempre crescente di Rsa cerca di reggere con le unghie e con i denti, sia per le famiglie che per i dipendenti.
Questa è la grande crisi della sanità privata e delle Rsa, dove anziani, disabili e soggetti fragili, hanno bisogno di assistenza continua e della competenza da parte di infermieri e operatori specializzati. Il macigno dei rincari può diventare insostenibile, aggravato dall’indifferenza delle istituzioni che non possono continuare a ignorare le necessità di sopravvivenza di tantissime strutture assistenziali
Dopo la manifestazione, alcuni rappresentati delle cooperative hanno avuto un incontro in Regione per spiegare la situazione in attesa di risposte da parte delle istituzioni.